Playing cards
Con gli anni le forme si semplificano e molti particolari vengono del tutto eliminati. Quattro i semi del mazzo utilizzato dai Mamelucchi: le spade, i denari, i bastoni da polo e le coppe per un totale di 52 carte. Per ciascun seme le carte seguivano una numerazione da 1 a 10 più l’aggiunta di tre figure: il Sotto Deputato, il Deputato del Re e il Re.
PRIME REGOLE PER IL GIOCO DELLE CARTE
All’inizio si gioca assumendo il re come la carta che ha il maggior valore. Intorno agli ultimi anni del 1400, però, è l’asso a subentrare in questo ruolo. Probabilmente qualche responsabilità è da attribuirsi anche alla rivoluzione francese e al suo simbolismo.
L’asso, infatti, rappresenta la crescita di importanza delle classi sociali più povere nei confronti dei ceti nobiliari. Per facilitare il gioco e permettere, ad esempio, di tenere le carte in mano a forma di ventaglio avendole comunque tutte a portata di vista, appaiono i valori di ciascuna carta sui bordi e agli angoli.
L’uso delle carte da gioco divenne ben presto un passatempo molto apprezzato. I mazzi più raffinati restavano il diletto delle classi più facoltose e nobili, mentre il popolo si orientava verso carte molto più economiche e grezze.
Le carte con i semi, infatti, meglio si prestavano al gioco d’azzardo. Anche per questa ragione, ogni località sviluppò una propria composizione tipica che si raggiunse aggiungendo o eliminando dei soggetti
Il suo antenato è sicuramente il Matto presente nei classici mazzi di tarocchi. In comune hanno un’importante caratteristica: nessuna appartiene a un seme. Sono, cioè, carte che non hanno di per se alcun valore. La loro importanza si manifesta solo quando il confronto è diretto e specifico nei riguardi di un’altra carta. La scelta del termine matto non è casuale.
Alla sua figura, infatti, è concesso di esprimersi senza limiti, di poter dire tutto quello che alle altre persone non è concesso di fare. Il Jolly Joker nasce, invece, in America nel gioco chiamato “Euchre”. Il termine viene dal tedesco juker, che sta a indicare un fante o, più genericamente un ragazzo.
E’ nel 1880 che il jolly diviene una presenza fissa nelle carte da bridge. Da sempre associato alla figura del giullare, se ne trovano altri decisamente più fantasiosi come un personaggio della cultura popolare o, a volte, lo stesso logo del produttore. Ad accomunare ancora ulteriormente le figure del matto e del jolly, la circostanza che nelle corti di un tempo è proprio il giullare l’unico individuo ad avere il diritto e la possibilità di ridere, scherzare e giocare con i potenti
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https://www.guidaconsumatore.com/tempo_libero/carte_da_gioco_italiane.html
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